SCARPETTE BIANCHE
(Solfanelli, 2013)
Personaggi equivoci e grotteschi si aggirano in Abruzzo, in quel luglio del 1943.
Chi è l’ombra nera che aleggia e scivola per le stradine del paese?
Perché il matrimonio tra l’attempato Osvaldo Pierantozzi e la giovane e bella Italia Michelli non è stato celebrato dall’iroso parroco, don Michele Vitocolonna, dettoTiscrocco? Perché il Duce, subito interpellato dal Pierantozzi, non risponde alle sue richieste? Cosa è venuto a fare in paese uno strano medico, dall’aria al tempo stesso risoluta e spaurita? Perché l’anziana Maria Celidonio smette improvvisamente di parlare, cadendo in uno stato catartico? Tante domande sovrastano il paesino abruzzese, così come le lettere anonime che improvvisamente cominciano a essere recapitate. Ma non è tutto. La notte in cui i tedeschi giungono da invasori e non più da alleati, una fragile e indifesa vecchina viene uccisa. Sembra il delitto compiuto da un ladro occasionale, ma la vecchina non era né fragile, né indifesa. Custodiva importanti segreti a cui tutti i personaggi del romanzo danno la caccia. Solo uno, però, riuscirà a capirne l’essenza. Lo stesso che inseguirà l’Amore, quello che giunge improvviso e non si cura di chiedere la nazionalità e il credo politico di chi incontra. Quell’Amore che avrà ragione del gioco delle parti e ridonerà la giusta dimensione a un mondo sconquassato dalla guerra e dall’odio. Quando si ama senza sapere cosa ci riserva il futuro, il presente assume il colore della speranza. Vivo, cangiante, della stessa lucentezza della voglia di accogliersi. E dopoessersi presi, la luce del cuore si spegne, gli occhi si riaprono, stupiti di essere chiusi perché hanno visto tutto. No, non sono gli occhi che hanno visto, ma le anime che si sono incontrate in luoghi che i “normali” non possono solcare.
IL COLORE DEL CAFFE'
(Solfanelli, 2011)
Il maresciallo Dante Modiano, poco prima della seconda guerra mondiale, viene trasferito in un paesino della montagna abruzzese. Si imbatte da subito in strani personaggi: un bambino di cui tutti sembrano ignorare le origini, un vecchio cieco appassionato di letteratura, una splendida e prosperosa ostessa, una contessa che fugge dalla vita mondana della capitale forse per nascondersi, un finanziere senza scrupoli che ha truffato migliaia di persone. A fare da cornice ai personaggi principali, altri soggetti dai colori forti: il pazzo Gerolamo, il podestà Ovidio Mentore, e, come in ogni storia di paese che si rispetti, il farmacista, il notaio, il prete. E, ovviamente, i carabinieri della stazione, tra cui spicca il saggio appuntato Inzirillo. Da subito Modiano si imbatte in situazioni non del tutto chiare. Un omicidio commesso sedici anni prima, un repentino ricovero in manicomio dell’unico testimone oculare, il fallimento di una banca che ha condotto sul lastrico quasi tutti gli abitanti del paese. E comincia ad indagare il buon maresciallo Modiano, non senza cedere alle lusinghe dell’amore, salvo poi domandarsi se sia effettivamente amore vero. Ma non sarà l’unico dilemma in cui si imbatterà: infatti la voglia di vendetta degli abitanti del paese che intendono riprendersi i soldi rubati loro con l’inganno, porterà Modiano di fronte ad un dilemma personale e professionale molto forte. Sino all’epilogo imprevisto.«Ricordi quel giorno in caserma quando ti ho chiesto se sai leggere? Ebbene, io non voglio che tu legga un libro, voglio che tu viva un libro. Tutto il resto verrà da sé, se sarà il caso. Niente caffè letterari, niente cospirazioni, solo leggere. Il saper leggere, infatti, permette di evocare nella nostra mente un mondo fatto di suoni, profumi e immagini. Se sappiamo leggere, viviamo e passeggiamo in questo mondo come se fosse reale e il messaggio del libro arriva al nostro cuore come se facesse parte di noi, della nostra vita.
Arturo Bernava. Nato a Chieti nel 1970. Premiato in oltre cento concorsi letterari. Suoi racconti risultano pubblicati da numerosi editori, tra cui Montedit, Kairos, Enrico Folci, PerVersi, La Kabbalà, inoltre è presente in una decina di antologie di premi letterari. Nel 2009, per la casa editrice Solfanelli, ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo Il colore del caffè (Premio Internazionale Città di Mesagne 2011, Premio Maria Messina 2011, Premio Città di Eboli 2010, Premio Internazionale Golfo di Trieste 2010) ottenendo la piazza d’onore in altri quindici premi letterari. Nel 2010 è uscita una sua raccolta di racconti dal titolo ELEvateMENTI (Tabula fati, Chieti), che, tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto anche la medaglia della Presidenza del Senato al Premio Parco Maiella di Abbateggio. Ha collaborato con alcune riviste periodiche, sia cartacee che online, tra cui “Tuttoabruzzo” e “Arteinsieme” (quest’ultimo con la pubblicazione di alcuni racconti). Una sua biografia è riportata nell’Enciclopedia degli autori italiani, edita dall’Associazione nazionale “Penna d’autore”. Fa parte del comitato di redazione della rivista “Abruzzo letterario”.