IGNAZIO SILONE
«L’uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo animo incorrotto è libero. L’uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro, si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l’assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi» (da Vino e Pane)
FONTAMARA
(1930)
«L'oscura vicenda dei Fontamaresi è una monotona via crucis di cafoni affamati di terra che per generazioni e generazioni sudano sangue dall'alba al tramonto per ingrandire un minuscolo sterile podere, e non ci riescono; ma la sorte dei Torlognes è stata proprio il contrario. Nessuno dei Torlognes ha mai toccato la terra, neppure per svago, e di terra ne possiedono adesso estensioni sterminate, un pingue regno di molte diecine di migliaia di ettari ». [www.silone.it]
PANE E VINO
(1936)
Siamo nel 1935, a Rocca dei Marsi, un paesino immaginario, ma che può trovare precisi riscontri nei centri abitati del circondario del Fucino. Don Benedetto vi è stato, in un certo senso, confinato dal vescovo: valentissimo docente di lettere nel Liceo diocesano, è stato rimosso dall'insegnamento perché le sue idee liberali costituivano un pericolo per l'educazione dei giovani non meno che per i buoni rapporti tra la Chiesa e il Partito Fascista. Da una quindicina d'anni il prete se ne sta rassegnato nella sua casetta, invecchiando ormai tra í suoi libri e l'orto. Per la ricorrenza del settantacinquesimo compleanno, la sorella, che vive con lui, ha invitato alcuni dei suoi ex allievi, almeno i più vicini e affezionati, ma giungono solo Nunzio Sacca, medico, e Concettino Ragù, ufficiale della milizia, cui poco dopo si aggiunge don Piccirilli, confidente della curia vescovile e parroco molto ambizioso, capace di confondere le questioni di fede con le percentuali delle confessioni e comunioni. [www.silone.it]
IL SEME SOTTO LA NEVE
(1941)
Appena terminata la cerimonia della benedizione, che nella piazzetta antistante si è protratta a lungo tra « lazzi e sberleffi all'indirizzo delle bestie più malconce », donna Maria Vincenza può finalmente ripartire. Ordina al cocchiere Venanzio di dirigersi non a Colle, ma al mulino vecchio, per rilevare il nipote dalle mani dì Sciatàp, dietro un buon compenso per aver taciuto con la polizia. Pietro infatti, fuggendo da Pietrasecca, aveva trovato rifugio nella stalla di Sciatàp e questi aveva mantenuto il segreto per molti giorni. [www.silone.it]
UNA MANCIATA DI MORE
(1952)
IL SEGRETO DI LUCA
(1956)
L'AVVENTURA DI UN POVERO CRISTIANO
(1968)
LA SPERANZA DI SUOR SEVERINA
(1981)
Siamo a Civitella, un paese immaginario dell'Abruzzo aquilano, in una estate imprecisabile, ma presumibilmente degli ultimi anni '60. Durante lo svolgimento di un'assemblea sindacale, è avvenuto un tafferuglio con la polizia nella piazzetta antistante all'Istituto « San Camillo de Lellis » e un giovane operaio è rimasto ucciso. L'unica testimone del tragico episodio è suor Severina, che si trovava per caso a passare di lì. Chiamata dalla Madre Superiora a sottoscrivere un resoconto dei fatti preparato dal capo della polizia, la giovane suora si rifiuta energicamente perché dovrebbe mentire, sapendo di mentire, riferendo i discorsi pronunziati in un'assemblea alla quale non ha partecipato e accusando « di provocazione un povero ragazzo massacrato di botte, davanti ai suoi occhi, da un gruppo di poliziotti inferociti ». Non serve a convincerla il richiamo al dovere dell'ubbidienza, né la minaccia che dal suo rifiuto potrebbe dipendere l'iter della parificazione dell'Istituto con le scuole statali. Interviene invano anche don Antonio, un giovane prete piuttosto spregiudicato, che ha delle strette relazioni con le autorità locali e si è reso già responsabile di uno scandalo non finito in tribunale per interessamento della curia vescovile. [www.silone.it]
Partecipò alla fondazione del Partito comunista (1921), allontanandosene nel 1931. Attivo nel Partito socialista clandestino (1942), diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68). Scritti nel gusto della narrativa verista, partecipi della drammatica urgenza degli avvenimenti storici e nutriti di un sentimento acutissimo dei limiti della giustizia umana e del richiamo ai valori di un cristianesimo evangelico, i suoi romanzi più noti (Fontamara, ed. ted. 1933, ed. it. 1947; Pane e vino, ed. ingl. 1936, ed. ted. 1937, 1a ed. it. riveduta e col tit. Vino e pane, 1955) raffigurano per lo più situazioni e ambienti di paesi dell'Italia meridionale nel loro lento processo di redenzione sociale.
Quasi tutti i suoi familiari perirono nel terremoto della Marsica del 1915 (il fratello superstite, Romolo, arrestato nel 1928 e condannato per attività sovversiva, sarebbe morto a Procida nel 1932). Interrotti gli studi e avvicinatosi al partito socialista (1918), S. partecipò nel 1921 alla fondazione del partito comunista, per il quale s'impegnò, dopo l'avvento del fascismo, in un'intensa attività clandestina prima in Italia e, dal 1927, prevalentemente in Svizzera. Qui maturò la crisi in seguito alla quale si allontanò (1931) dal partito comunista e dalla militanza politica per dedicarsi alla scrittura, pubblicando, oltre ai primi romanzi, alcuni saggi storici (Der Faschismus, 1934; La scuola dei dittatori, 1938; ecc.). Tornato all'impegno politico attivo nelle file del partito socialista clandestino (1942), rientrò in Italia nel 1944 e nel 1946 fu eletto all'Assemblea costituente per il PSIUP, da cui uscì al momento della scissione del 1947, non iscrivendosi però al PSLI. Diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68), fondata con N. Chiaromonte, attraverso le quali poté diffondere i suoi ideali federalisti e di un socialismo democratico e umanitario. Il suo nome di scrittore è affidato soprattutto ad alcuni romanzi (i primi dei quali apparsi in ed. straniera) che, tradotti in molte lingue, furono per lungo tempo più apprezzati all'estero che in Italia: i più citati Fontamara e Pane e vino; Il seme sotto la neve (ed. ted. 1941; ed. it. 1945); Una manciata di more (1952); Il segreto di Luca (1956); La volpe e le camelie (1960). Scrisse anche, per il teatro, Ed egli si nascose (1944) e, particolarmente significativo, L'avventura di un povero cristiano (1968), dramma storico sulla figura del papa Celestino V. In parte saggistici in parte narrativi sono gli scritti riuniti in Uscita di sicurezza (1965), libro importante per la ricostruzione del percorso umano e ideale dell'autore. Postumo è apparso l'incompiuto romanzo Severina (1981). [Treccani]